CCNL 2019-2021, tutte le cifre degli aumenti in busta paga

Schede di sintesi dei principali aspetti relativi al trattamento economico per docenti e personale ATA

L’ipotesi di CCNL 2019-2021sui principali aspetti del trattamento economico del personale del comparto Istruzione e Ricerca, sottoscritta lo scorso 11 novembre dopo l’accordo politico siglato il giorno precedente tra il ministro Valditara e i sindacati rappresentativi, prevede l’anticipo del 95% delle risorse disponibili:

  • 2,21 miliardi per gli aumenti contrattuali e gli arretrati
  • 89 milioni per la retribuzione professionale dei docenti
  • 100 milioni una tantum stanziati dal nuovo governo destinati alla componente fissa della retribuzione accessoria per l’anno 2022.

 Tutte le schede di sintesi con le tabelle relative agli aumenti previsti per docenti e personale ATA.
   

Siglato all’Aran il contratto scuola per la parte economica

Di Meglio: “Adesso tratteremo sulla parte normativa dove, tra l’altro, bisogna intervenire sui vincoli alla mobilità e sui diritti dei lavoratori precari”

“È positivo che tutti coloro che lavorano nel comparto ricevano un sostanzioso acconto sulla parte economica. Adesso continuiamo a trattare sulla parte normativa dove tra le varie questioni bisogna intervenire sui vincoli alla mobilità e sui diritti dei lavoratori precari. Sono già tantissime le sentenze che stabiliscono un’equiparazione di trattamento con il personale assunto a tempo indeterminato e quindi dal contratto devono essere eliminate tutte le norme discriminatorie”. Così Rino Di Meglio, coordinatore nazionale della Federazione Gilda-Unams, commenta la firma della parte economica del CCNL Istruzione e Ricerca 2019-2021 avvenuta oggi all’Aran dopo l’accordo politico raggiunto ieri con il ministro Valditara.

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CCNL, firmato accordo politico con ministro Valditara

Domani la sigla all’Aran della parte economica del contratto Istruzione e Ricerca

Si è concluso con la firma di un accordo politico, cui farà seguito domani alle 14.00 l’incontro all’Aran per la firma definitiva della parte economica del contratto Istruzione e Ricerca.

L’incontro di oggi tra sindacati e ministro – commentano i segretari generali di categoria – segna una svolta decisiva nel confronto fra le parti per il rinnovo del contratto del comparto Istruzione e Ricerca. L’accordo prevede una prima sequenza contrattuale di natura economica, da definire nella giornata di domani con l’utilizzo delle risorse disponibili, finalizzato a liquidare entro dicembre gli arretrati maturati nel corso del triennio di vigenza contrattuale e a corrispondere una prima tranche di aumento alle retribuzioni del personale.

È invece da mettere in collegamento con l’iter della Legge di Bilancio e con l’impegno del ministro a reperire risorse aggiuntive, la ulteriore sequenza contrattuale a completamento della parte economica del contratto, che garantirà alla categoria ulteriori 300 milioni in più nella parte di retribuzione fissa.

Un contributo importante alla conclusione del confronto è venuto anche dallo stanziamento di un ulteriore budget di 100 milioni di euro (una tantum) che saranno resi disponibili con un decreto legge in corso di approvazione nella seduta odierna del Consiglio dei Ministri. Secondo l’intesa, il negoziato prosegue sulla parte normativa, libero dall’urgenza della definizione della parte economica imposta dalle contingenze derivanti dall’aumento del costo della vita.
Arretrati e incrementi concordati saranno corrisposti, con procedura straordinaria, a dicembre a tutto il personale del comparto.

È stato fatto un grande lavoro, superando le difficoltà che si stavano registrando proprio sulla partita delle risorse a partire dall’utilizzo dei 300 milioni, prima dirottati sui fondi MOF – sottolineano i segretari di Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola Rua, Snals Confsal e Gilda Unams – e oggi nella piena disponibilità del personale.

Domani la firma di un contratto che certamente rappresenta un passo avanti nella direzione giusta.

Roma, 10 novembre

Il 30 maggio sciopero nazionale della scuola

Tentativo di conciliazione fallito: sindacati uniti in protesta contro le norme su reclutamento e formazione contenute nel decreto legge 36 

Sciopero della scuola per l’intera giornata il 30 maggio. Questa la decisione assunta dai sindacati di categoria al termine della riunione che si è svolta questa mattina al ministero del Lavoro.

Nessuna risposta è giunta in merito alle richieste delle organizzazioni sindacali di modifica del DL 36 su formazione e reclutamento approvato nei giorni scorsi dal Governo.

Su tre punti essenziali – affermano i segretari generali di Flc Cgil, Cisl scuola, Uil Scuola, Snals Confsal, Gilda Unams – è mancata ogni forma di possibile mediazione:

– lo stralcio completo delle disposizioni di legge che incidono sulla libera contrattazione

– l’individuazione di risorse finanziarie adeguate per procedere al rinnovo contrattuale

– la stabilizzazione del personale precario che viene enormemente penalizzato dalle nuove regole

“La rigidità del ministero rispetto alle questioni sollevate non ha lasciato margini – sottolineano Francesco Sinopoli, Ivana Barbacci, Pino Turi, Elvira Serafini, Rino Di Meglio – per questo abbiamo deciso di avviare un percorso di forte protesta, con diverse forme di mobilitazione, non escluso lo sciopero degli scrutini, e di informazione capillare del personale della scuola”.  

Il prossimo appuntamento sarà quello dei direttivi unitari fissato per venerdì 13 maggio.

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Trattamento Integrativo (Ex Bonus Renzi) – conviene rinunciare – vediamo perchè e come fare

Come avevamo scritto in un precedente articolo, dall’anno 2022 il trattamento integrativo sarà rimodulato, nello specifico:

  • continuerà ad essere erogato direttamente dal sostituto di imposta nel cedolino stipendiale per i redditi annui fino a 15.000 euro;
  • per la fascia di reddito fino a 28.000 euro tale beneficio potrà essere riconosciuto, in presenza di determinati presupposti previsti dalla norma,  in sede di dichiarazione dei redditi.
  • Per i redditi superiori a 28.000 euro non è più dovuta dal 1° gennaio 2022.

Per questo motivo, onde evitare, in sede di conguaglio di restituire in un’unica soluzione 1200 €, è conveniente rinunciare.

Vediamo come fareContinua a leggere ( da Infodocenti.it)